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Nadia il mistero della pietra Azzurra torna in tv





Grande novità nel palinsesto mediaset: il 22 maggio ritorna in TV "Nadia il mistero della pietra Azzurra". Resta da definire quale edizione sarà trasmessa, se quella doppiata e censurata dal canale del biscione o quella rieditata da Yamato Video. Secondo alcune indiscrezioni, si potranno vedere entrambe, perché trasmesse su due canali differenti: la prima su Italia 1, l’altra su Italia 2.

 

Questo importante ritorno in TV è stato pensato per festeggiare il trentennale dell’opera, tramite un accordo tra Mediaset e Yamatovideo.

Nel 1990 lo studio Gainax, in collaborazione con lo studio Tac, presentò l’opera “Fushigi no umi, no nadia” che traeva ispirazione dall’opera di Jules Verne ventimila leghe sotto mari.

 

A dirigerla il regista Hideaki Anno, noto già per “Punta al top Gunbuster” e consacrato al mondo nel 1995 con Neon Genesis Evangelion.

La storia ha inizio con l’incontro tra Nadia e Jean durante l’esposizione universale tenuta a Parigi nel 1889.

 Lei è in fuga da un circo, dove lavora come acrobata, e viene inseguita da 3 loschi individui (Sanson, Grandis, Hanson); quest'ultimi cercano incessantemente di rubarle la pietra azzurra che porta al collo.

Jean, occhialuto, inventore, coetaneo di Nadia, si innamora a prima vista di lei e tenta di aiutarla. I due fuggono insieme sul prototipo di aereo prodotto e presentato da Jean all’Expo. Da qui comincerà l’avventura dei due.

La storia strizza l’occhio al genere Steampunk. Il tema principale è lo scontro tra natura e tecnologia (nell’incipit del tempo c’è anche lo zampino di Hayao Miyazaki), che pian piano si dipana e si esprime in tutta la sua potenza nel prosieguo dei 39 episodi.

Le magistrali musiche sono ad opera di Shiro Sagisu (alcune poi torneranno in Neon Genesis Evangelion ); da brividi quella della partenza in battaglia del Nautilis.

Molto suggestive sono le opening e le ending originali, nella versione Mediaset sostituite dalla sigla di Cristina D’Avena.

 La qualità “visiva” degli episodi è molto buona, se non la parte di alcuni episodi filler prodotti da uno studio coreano e diretti da Higuchi, collega di Anno; una pecca che si riesce a perdonare nel complesso dell’opera. Quindi segniamo la data in calendario sia nostalgici che neofiti e prepariamoci ad ammirarla di nuovo in una tv generalista a distanza di tanti anni.


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